Quando si tratta di notizie non verificate condividere può essere dannoso.
Condividere informazioni e conoscenze è una forma di generosità che ci fa sentire parte di una comunità: la famiglia, gli amici, il quartiere.
A volte, però, condividere informazioni che possono risultare false o non complete rischia di fare più male che bene.
Chi mette in giro notizie false punta proprio sulla tua generosità, sulla tua voglia di condividere quello che hai scoperto.
Chi mette in giro le famose "bufale" a volte lo fa per guadagnarci (portare visite al suo sito, aumentare i click), a volte per creare un clima di paura o di diffidenza. Può essere anche un politico, una persona famosa a diffondere notizie false.
Quello che ci arriva da un amico, anche il migliore, potrebbe non avere alcun fondamento di verità. Il nostro amico potrebbe aver condiviso senza pensare, senza chiedersi: "Sarà vero?".
Prima di schiacciare la freccina di condivisione fai una verifica. Cerca su internet, vai su un sito istituzionale, chiedi aiuto a chi si occupa di quel tema (un esperto). Non dare per scontato che sia vero. Resisti alla tentazione di continuare la catena, interrompila, non lasciati imbrogliare.
Le notizie false possono essere innoque o possono ingigantire paure, generare comportamenti sbagliati e pericolosi nelle persone che le ricevono.
Le bufale si mimetizzano bene nei periodi di crisi, quando serpeggia la paura o quando vengono meno le nostre certezze. Usano parole drammatiche, puntano a spaventare o incuriosire. Vogliono soddisfare le nostre emozioni, non il nostro cervello.
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