top of page

Hibaku jumoku: i sopravvissuti

Gli alberi giapponesi esposti al bombardamento atomico.


Eucalipto del Castello di Hiroshima, distante 740 m da dove cadde la bomba. L’albero è sopravvissuto, il castello è stato distrutto.

Il termine letteralmente significa: alberi bombardati. Si tratta di piante che sono sopravvissute o hanno germogliato a partire dalle loro radici, dopo il bombardamento atomico del 1945.

Molti si sono chiesti come avessero fatto 170 esemplari, appartenenti a 32 specie diverse, a uscire indenni dall'esplosione atomica di Hiroshima. Gli scienziati erano convinti che nessuna forma di vita potesse sopravvivere, soprattutto delle aree più vicine al luogo dell'esplosione. Basti pensare che le bombe rilasciarono un calore pari a circa 40 volte quello solare. Eppure, la primavera successiva comparvero i primi germogli.

Dopo anni di studio e di stupore si è arrivati a spiegazioni scientifiche. Alcuni alberi hanno perso i rami e la corteccia ma sono riusciti a rimanere in vita e si sono rigenerati, altri hanno mantenuto vive le radici, protette dal terreno e sono rinati dal basso.

Secondo gli studi degli scienziati giapponesi le piante più resistenti si sono rivelate le latifoglie. Gli alberi, spesso, riescono a resistere agli incendi e rinascono perché le loro funzioni vitali sono distribuite uniformemente, non sono concentrate in punti specifici. Non hanno un unico cuore o solo due polmoni.

Oggi gli alberi sopravvissuti in Giappone sono considerati simboli della forza rigenerativa della natura e della vita.

0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page