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Il mistero delle anguille

Un pesce d'acqua dolce che arriva da un solo mare.



Tutte le anguille arrivano dallo stesso mare: il mar dei Sargassi. Il mistero di questi pesci è stato svelato da relativamente poco tempo. Le prime teorie sono della fine del 1700, ad opera di due scienziati italiani.

Di migratori, in natura, ce ne sono parecchi, ma questa è una storia molto particolare. Tutte, ma dico tutte, le anguille che si muovono nei nostri fiumi e nelle acque salmastre sono nate nel mar dei Sargassi, una parte dell'oceano Atlantico, tra le Azzorre e le Antille. In questo mare avviene la riproduzione.

In autunno sentono di dover partire e abbandonano i fiumi, i laghi e anche stagni chiusi. Per una notte si trasformano in serpenti per superare le barriere. Riescono a strisciare nell'erba bagnata, nella sabbia, per raggiungere il corso d'acqua più vicino.

Si fermano solo dopo essere arrivati a destinazione, nell'oceano Atlantico, un viaggio di 6000 km.

Qui depongono le uova e muoiono.

I piccoli, appena nati, cominciano il viaggio a ritroso, alla volta dell'Europa,

raggiungendola solo dopo 3 lunghi anni.

Ci sono voluti molti studi per scoprire che le larve a forma piatta, che si muovevano in direzione dei fiumi d'Europa, erano, in realtà, le future anguille. All'inizio del viaggio sono così piccole da non essere in grado di nuotare autonomamente, si lasciano trasportare dalle correnti. Con la terza estate raggiungono le foci dei fiumi.

I maschi si fermano nelle acque salmastre mentre le femmine risalgono i fiumi, diventando molto più grosse. Gli animali adulti possono vivere anche 20 anni. Quando smettono di mangiare, sanno che è arrivato il momento di partire. Lo stomaco si contrae e le anguille non mangiano per tutto il tragitto che le riporterà nel luogo in cui sono nate.

Proprio il lungo viaggio che spinge questi pesci ad abbandonare i loro habitat per andare a riprodursi, li rende una specie minacciata. Non sono attuabili, infatti, programmi di ripopolamento attraverso l'allevamento in cattività.

A minacciare d'estinzione queste misteriose creature è la pesca eccessiva, che non rispetta i loro tempi riproduzione.


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