I coleotteri delle nebbie hanno imparato a sopravvivere al sole caldissimo e alle notti freddissime. Una delle loro tecniche è così efficace che noi uomini abbiamo deciso di imitarla.
Il loro habitat naturale è il deserto del Namib, che si trova in Africa tra Namibia, Angola e Sudafrica. Qui vivono circa 200 specie diverse di coleotteri che sono riuscite ad adattarsi al clima e all'ambiente. L'habitat di questo animale è caratterizzato dal fenomeno delle nebbie del deserto. Si formano quando l'aria fredda e umida dell'oceno incontra quella calda.
Neri, senza ali, con zampe lunghe che li tengono lontani dal suolo bollente. Nelle ore più calde cercano riparo all'ombra ed escono solo al tramonto per catturare il calore del sole quando non fa troppo caldo. Quando devono spostarsi riescono a correre molto veloci, per non rimanere scottati.
Durante la notte si riparano sotto la sabbia per non soffrire il freddo.
Il loro nome deriva dalla capacità di catturare le nebbie del deserto e di utilizzare l'acqua per sopravvivere. Ci riescono attraverso un sistema di aree idrorepellenti e non che permettono alla nebbia di condensarsi, scivolare sul dorso e finire nella bocca. Proprio questa caratteristica ha incuriosito gli studiosi che hanno analizzato la conformazione dello scheletro esterno di questo animale per capirne il funzionamento.
Una società privata britannica ha poi brevettato un tessuto tecnologico per la raccolta del vapore acqueo, imitando la struttura degli insetti. A partire dal materiale si è arrivati a creare un prototipo di bottiglia che si riempie d'acqua da sola.
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